Cos’è la sindrome del tunnel carpale?

Hai dolore alla mano, si addormentano le prime tre dita e perdi forza muscolare. Ti scappano di mano gli oggetti piccoli come la tazzina del caffè e non riesci ad abbottonarti la camicia. Ti hanno detto che soffri di tunnel carpale e che l’unico modo per curarlo è l’intervento chirurgico.

Devi sapere, che prima dell’intervento chirurgico, è importante tentare di risolvere il problema in maniera conservativa e non invasiva dando una chance alla terapia manuale.

Come trattare la sindrome del tunnel carpale?

L’Osteopatia in particolare è un’ottima disciplina con cui affrontare il problema. L’osteopata infatti, tramite le sue precise manipolazioni, è in grado di migliorare la salute del nervo mediano.

Questo è il nervo implicato nel tunnel carpale. Esso è proprio come un filo elettrico che parte dalla zona cervicale, scorre lungo il braccio e passa per il polso fino ad arrivare alla mano. Visto che il suo tragitto è molto lungo non è detto che il blocco si trovi per forza a livello del tunnel carpale (a livello del polso).

Prima di passare subito all’intervento bisogna provare a rilassare tutte le tensioni lungo il decorso del nervo in 7 punti: ammorbidire le tensioni cervicali, liberare la zona dietro la clavicola, rilassare il bicipite, il tricipite e i muscoli dell’avambraccio. Le tecniche osteopatiche sono inoltre in grado di distendere i legamenti del polso e la fascia della mano.

Esercizi da praticare per la sindrome del tunnel carpale

Mettiti in piedi al centro della stanza. Divarica le gambe e porta le braccia all’altezza delle spalle tipo uomo vitruviano di Leonardo. Apri i palmi delle mani e immagina di dover spingere lontano da te le pareti della stanza. Mantieni la posizione per circa 30 secondi. Sentirai sicuramente tirare più da un lato che dall’altro.

Potresti avvertire anche un formicolio nella mano. Abbandona lentamente la posizione lasciando cadere i gomiti. Ripeti questi movimenti almeno tre volte al giorno e vedrai che in poco tempo riuscirai a mantenere la posizione anche per un paio di minuti. Pratica l’esercizio sempre con delicatezza e rispetto dei tessuti, respirando profondamente.

Abbinando questo esercizio alla terapia potrai migliorare sia la sensibilità che la forza della mano, oltre che una diminuzione del dolore. Solo se dopo 3 terapie non avverti nessun miglioramento l’intervento chirurgico è da prendere in considerazione.

Quando possibile è sempre importante cercare di evitare l’intervento attraverso la terapia conservativa per non incappare in farmaci, anestesia e aderenze post chirurgiche.

Dott. Carlo Conte – Osteopatia Napoli